Nobilitazioni: stampa e verniciatura

In questa serie di articoli approfondiremo le diverse tecniche di nobilitazione degli stampati, ovvero tutte quelle tecniche volte alla lavorazione e personalizzazione di un particolare formato di stampa. Sono questi i metodi che offrono a qualsiasi prodotto di stampa la propria identità e particolarità, rendendolo riconoscibile e potenzialmente distintivo in una organica organizzazione della comunicazione. Fare in modo che lo strumento di comunicazione emerga, fin dal primo contatto sensoriale, come singolare e identificabile è spesso un fattore decisivo per trasmettere un messaggio che sia ricordato.

Cominciamo quindi a distinguere alcune tra le diverse tipologie di stampa e verniciatura.

La stampa UV

La stampa UV è caratterizzata dall’uso combinato di inchiostro e di speciali lampade a raggi UV (ultravioletti). Si caratterizza soprattutto per l’effetto brillante che è capace di restituire ai prodotti stampati: questo avviene principalmente perché gli inchiostri o le vernici non sono soggetti a processi di assorbimento.

Oltre alla brillantezza, quali vantaggi offre questo tipo di stampa?
Prima di tutto, il prodotto finale risulta resistente a usura e graffi, fattore che può essere determinante per alcuni obiettivi di lavorazione. Da un punto di vista di processo produttivo, la stampa offset UV è conveniente dal momento che presenta un eccellente rapporto qualità/prezzo combinato con una sostanziale riduzione degli scarti di lavorazione. Per finire, la mancanza del processo di assorbimento – elemento che, come detto, è centrale per questo tipo di stampa – rende la stampa UV ottima per la possibilità di stampare su materiali come il PVC, le carte metallizzate o le materie plastiche.

La stampa water-based (stampa a base acqua)

La stampa water-based, o stampa base acqua, è un’innovativa e diffusa tecnica di stampa che utilizza – appunto – l’acqua come solvente principale dei pigmenti e dei componenti dell’inchiostro. Inoltre, nonostante l’inchiostro si trovi in acqua, la sua asciugatura è molto rapida grazie alla presenza di co-solventi organici il cui compito è proprio quello di velocizzare l’essiccatura. Le tipologie della stampa a base acqua sono sostanzialmente due: a base di pigmenti naturali e a base Dye. Mentre la prima è costituita da pigmenti che garantiscono una resistenza idonea a essere utilizzata per prodotti destinati all’esterno, la seconda non è resistente ai raggi UV e quindi da utilizzare esclusivamente per uso interno. In generale, i prodotti stampati ad acqua, se posti all’esterno, resistono allo sbiadimento per un periodo che va dai 3 anni (senza laminatura) ai 5 anni (con laminatura). La gamma di colori è la quadricromia di base con, in più, verde e arancione oppure ciano e magenta.

Quali sono i caratteri distintivi della stampa a base acqua? Riteniamo, come prima cosa, di sottolineare che la stampa water-based rappresenti un’innovazione soprattutto in riferimento al suo carattere ecologico, elemento centrale nella strategia di sempre più imprese che affrontano con responsabilità il mercato e le sfide collettive del nostro tempo. I colori utilizzati dalla stampa a base acqua sono infatti interamente biodegradabili.
Dal momento che risultano inodori, è possibile utilizzare tranquillamente questa tecnica per prodotti di stampa per interni. Inoltre, i colori non sono pericolosi per il trasporto e rendono più facile e snello il processo di spedizione.

La stampa offset

Veniamo adesso alla tecnica offset, o conventional: la più storica e tradizionale tra le attuali tecniche di stampa che, nonostante il tempo, resta uno dei metodi con cui realizzare stampati.

A livello tecnico, questa tecnica si traduce in un processo di stampa su rulli di tipo indiretto (dal momento che i grafismi sono dapprima trasferiti dalla matrice a un rullo di caucciù e poi su foglio), che si differenzia in maniera evidente per aspetti quali la qualità del prodotto finale e la versatilità. Dal momento che è di tipo indiretto, sono pertanto annullate tutte le imprecisioni della pressione della matrice sulla carta, che permette di definire questa tecnica come planografica. I ritmi di produzione permettono la realizzazione di tirature fino a 50.000 copie orarie.

I vantaggi rappresentati da questa metodologia di stampa sono molti: prima di tutto vi è la già citata versatilità, che permette la stampa per cataloghi, packaging, libri e via dicendo – generalmente, comunque, si sta parlando di medie e alte tirature. E’ proprio il rullo di caucciù a garantire una duttilità evidente nell’impiego della stampa offset. Oltre alla flessibilità riferita ai materiali di stampa, vi è anche la possibilità di utilizzo di diverse grammature della carta e, soprattutto, di diverse gamme di colori, dalla quadricromia al Pantone.